Il Calabrone nella tempesta ritorno all’economia reale
Milano, 21 settembre 2009 – La previsione e l’attesa di mesi ancora piuttosto duri, un grande sforzo per mantenere elevato il tasso d’innovazione e la consapevolezza che, seppur lontana, la “luce in fondo al tunnel” si inizia a vedere. E’ questo, in estrema sintesi, il quadro che emerge dal secondo Rapporto Annuale di Fondazione Fiera Milano, alla cui presentazione, avvenuta oggi a Milano nell’ambito della Apertura dell’Anno Fieristico 2009-2010, hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, il sindaco di Milano, Letizia Moratti, Lucio Stanca, amministratore delegato ExpoMilano 2015 e Michele Perini, presidente Fiera Milano.
Proseguendo nella metafora del calabrone (che secondo le leggi della fisica, non dovrebbe poter volare e nemmeno alzarsi da terra), l’Area Studi di Fondazione Fiera Milano ha seguito il “volo” del sistema produttivo italiano in questo anno di grave crisi mondiale (Il calabrone nella tempesta è infatti il titolo del rapporto), grazie alle rilevazioni del suo Osservatorio Economico e territoriale. Si tratta di una banca dati costruita a partire dal 2000 che ad oggi, attraverso la costante raccolta di informazioni sulle aziende che partecipano alle manifestazioni di Fiera Milano, contiene circa 85.000 osservazioni (10 mila interviste annue).
“Vetrina dell’economia italiana e di quel made in Italy che tutto il mondo ci invidia, - dichiara Luigi Roth, presidente Fondazione Fiera Milano - fatto di imprenditori che, con grande coraggio e tenacia, vivono, crescono e producono nel proprio distretto, esportando in tutto il mondo, la Fiera è il mondo della “economia reale”, quella che, contrapposta agli eccessi e alla speculazione della finanza, in quest’anno di grave crisi ha protetto il nostro Paese. Il calabrone, metafora della nostra economia, travolto da questa improvvisa quanto potente tempesta, cerca un rifugio sicuro, i valori del manifatturiero e del secondario. Il secondo Rapporto ci racconta di un gran numero di imprese e imprenditori con “i nervi saldi”, che, nonostante le difficoltà, ampliano la gamma di prodotti e introducono novità, dimostrando così una forte volontà di reagire. La Fiera vuole essere al fianco di queste imprese, per sostenerne la promozione e il costante sviluppo, a livello nazionale come internazionale. La recente ideazione, da parte di Fondazione Fiera Milano, del fondo da 40 mln di euro per agevolare la presenza degli espositori alle manifestazioni fieristiche va proprio nella direzione di voler supportare il mondo del secondario, vera spina dorsale per la nostra economia.”
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Alberto Meomartini, presidente Assolombarda ha quindi commentato il Rapporto 2009 di Fondazione Fiera Milano, i cui contenuti sono stati presentati in una Tavola Rotonda a cui hanno preso parte: Nardo Filippetti, presidente Eden Viaggi, Rosario Messina, presidente Flou e FederlegnoArredo, Giuseppe Morandini, presidente Piccola Industria Confindustria, Enrico Pazzali, amministratore delegato Fiera Milano, Andrea Riello, presidente e amministratore delegato Gruppo Riello Sistemi, Sandro Tessuto, presidente Clerici-Tessuto.
Un workshop tra economisti di impresa, organizzato insieme al GEI – Gruppo Economisti di Impresa, ha approfondito i lavori della Tavola Rotonda.
Nel 2008, il Rapporto aveva focalizzato l’analisi su tre settori chiave del Made in Italy (Arredamento, Moda e Meccanica Strumentale), dei quali Fiera Milano ospita la quasi totalità delle filiere nelle sue 40 manifestazioni dedicate: un campione costituito per quasi l’80% da aziende con meno di 50 dipendenti, e perciò capace di offrire uno spaccato significativo di quella piccola e media impresa italiana che trova poco spazio nelle rilevazioni ufficiali. Nel Rapporto 2009 è stata introdotto il Turismo, un settore indispensabile per capire l’andamento dell’economia reale nel nostro Paese.
Partendo da questo patrimonio informativo, un team di studiosi multidisciplinare - ricercatori dell’Università Cattolica, dell’Università Bocconi e al Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo - ha elaborato i dati, relativi, come lo scorso anno, a Self Confidence, Impegno all’innovazione e Italy Confidence.
“Le imprese che partecipano alle fiere, - dichiara Enrica Baccini, Responsabile dell’Area Studi di FFM - sono aziende vivaci, dinamiche, e come tali un buon punto di osservazione per capire come sta andando la nostra economia e, grazie a molte variabili sulla struttura delle imprese presenti nell’OET, si possono individuare le tipologie di impresa che stanno reagendo meglio alla crisi e che quindi potrebbero trainare la ripresa”.
Gli indicatori di Self Confidence rappresentano la percezione che gli imprenditori di ciascuno dei settori analizzati hanno della propria azienda, espressa in termini di quattro variabili (occupazione, ordinativi, prezzi e fatturato) che sintetizzano i principali aspetti legati alle performance di mercato. Ebbene, se nel 2008 gli indicatori di Self Confidence evidenziavano un’intonazione prevalentemente fiduciosa delle aziende rispetto al proprio futuro per tutti e tre i settori, nel 2009 la fiducia cala per tutti i settori analizzati, attestandosi su indici negativi per moda (-0,18), meccanica strumentale (-0,34) e turismo (-0,3), e sullo zero per l’arredamento.
Diversamente, gli indicatori di Impegno all’Innovazione, basati su investimenti in R&S e risorse umane dedicate, sono tutti nel quadrante positivo. Certo, nei tre settori manifatturieri si registra una flessione, legata alla minor disponibilità di risorse finanziarie, particolarmente in situazioni di difficoltà di accesso al credito e anche di eccesso di capacità da parte di molte imprese, ma il fatto che non si smetta di investire in innovazione è segno che per il made in Italy questa è una scelta che non si può più mettere in discussione, soprattutto per chi è più esposto ai mercati internazionali. Nel turismo, poi, si registra invece un buon dinamismo dell’indicatore, con un indice superiore allo 0,2, contro lo 0,1 dello scorso anno.
L’indicatore di Italy Confidence rappresenta il sentiment e la percezione dell’economia italiana da parte del campione di imprenditori che partecipa alle manifestazioni fieristiche: si ottiene chiedendo alle aziende espositrici di fornire una previsione di breve termine - a tre mesi - sull’economia italiana in generale. Nonostante la prudenza e l’incertezza nel futuro, che l’indice di Self Confidence registra, la fiducia nel Sistema Paese sta risalendo: dopo le ripide discese del quarto trimestre 2008, quando esplose la crisi americana, e dei primi due trimestri del 2009, le aziende interrogate sul trimestre fra giugno e settembre hanno infatti dimostrato di credere nella ripresa.
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