A GRAFITALIA IL GIRO DEL MONDO ATTRAVERSO I MANIFESTI DELLA CAMPIONARIA

Rho, 24 marzo - 37 manifesti che riguardano gli anni della storica Fiera Campionariadal 1960 al 1985, scritti in 21 lingue differenti oltre all'italiano disposti in uno spazio espositivo dedicato all'interno della manifestazione Grafitalia.

I manifesti provengono dall'Archivio Storico di Fondazione Fiera Milano, che dal mese di novembre dello scorso anno ha una nuova sede situata a Fieramilanocity. Le lingue selezionate sono italiano, inglese, francese, tedesco, portoghese, spagnolo, svedese, giapponese, greco, arabo, serbo, cinese, croato, esperanto, finlandese, turco, danese, olandese, russo, norvegese e amarico.

Durante la mostra verrà distribuito il volume "I Milanesi e le grandi fiere - dai mercatores di età comunale alla Fondazione Fiera Milano attraverso l'operosità lombarda", scritto da Raffaello Barbaresi e presentato lo scorso 16 febbraio presso l'Acquario civico di Milano.

La Fiera di Milano è stata uno dei grandi protagonisti del boom economico che ha interessato, a partire dagli anni sessanta, il nostro Paese.

Sono anni in cui la Fiera diventa il luogo dove si mette in scena la modernità e dove la cultura italiana inizia a saggiare l'idea del mondo come villaggio globale. Grafica e design diventano la vera lingua della città di Milano: la si legge sui libri, sui giornali, sui manifesti, sulle insegne.

La Fiera si posiziona quindi come la vetrina del progresso; le manifestazioni specialistiche che progressivamente si affiancano alla Campionaria ne sono la conseguenza: sottolineano contemporaneamente sia l'espansione di alcuni settori, sia la necessità di ritagliarsi spazi nuovi e autonomi rispetto a un evento così grandiosamente "generalista".

Dalla fine degli anni cinquanta è il trionfo della grafica pura, che fornisce indicazioni perentorie e sostituisce le macchine simboliche troppo lente o complesse. La Fiera esplora nuovi modelli grafici e soprattutto si apre sempre più all'internazionalizzazione. Ecco quindi la scelta di proporre un mezzo canonico di propaganda quale il manifesto ufficiale della Fiera Campionaria nella lingua di ogni paese presente nei padiglioni. Durante gli anniSettanta cambia il rapporto con gli utenti e di conseguenza diminuisce quel carattere di Fiera come "cittadella delle meraviglie".  Questa trasformazione è data anche dal fulmineo sviluppo dei mass media, televisione in primis.

L'evoluzione segna il lento ma progressivo ridimensionamento della Fiera Campionaria e del suo peso nei confronti delle sempre più fondamentali fiere specializzate.

La Fiera ha comunque un trend estremamente positivo, cui contribuisce anche l'apertura a un macrosettore che comincia a emergere proprio in quegli anni, il cosiddetto "terziario".  Accanto ai campioni di merce, ai prodotti e ai macchinari, allla Fiera di Milano vengono esposte attrezzature, infrastrutture e servizi che hanno lo scopo di agevolare la conduzione degli affari, facilitare i contatti e accorciare le distanze.

La Fiera continua ad affidare il suo messaggio pubblicitario all'immagine astratta, prendendo spunto dalle tendenze dell'arte contemporanea a cui si chiede di suscitare soprattutto emozioni. Non solo, Fiera aumenta la sua produzione, dal 1974 vengono create due edizioni del manifesto ufficiale. Un manifesto è sempre dedicato alla Campionaria, un altro è riservato invece alla "Grande Fiera", con il quale si vuole mostrare proprio la grande ascesa delle mostre specializzate, una Fiera che non chiude mai i battenti.

Negli anni Ottanta la Fiera Campionaria, che aveva costituito per molti anni il grande evento espositivo della città diventando punto di riferimento per l'industria, si trasforma e cede il passo a un nuovo calendario di manifestazioni specializzate (oggi circa 80 all'anno).

Il concetto stesso di esposizione di beni viene improvvisamente superato: gli efficienti sistemi distributivi, in grado di far arrivare ovunque prodotti innovativi, e le nuove modalità di contatto con il grande pubblico (le campagne pubblicitarie o quelle di direct marketing) contribuiscono al declino delle esposizioni tradizionali. Nel 1985 la Campionaria chiude definitivamente i battenti. Si impongono le mostre specializzate che promuovono il Made in Italy nel mondo, del quale Fiera Milano è da sempre insostituibile e ideale vetrina.

In un mondo che vive di campagne pubblicitarie l'immagine fieristica, legata solo al manifesto, risente della crisi. Ogni rassegna ha un target diverso e ha bisogno di specifiche attenzioni. Nel 1985, non a caso ultimo anno di Campionaria, il manifesto ufficiale della Fiera torna a essere uno.

Per ulteriori informazioni
Fondazione Fiera Milano
Ufficio Relazioni Esterne e Comunicazione
Andrea Lovati - Roberto De Giorgis
Tel 02.4997-7185/7724
roberto.degiorgis@fondazionefieramilano.it
andrea.lovati@fondazionefieramilano.it
www.fondazionefieramilano.it/ - www.fondazionefieramilano.it/archiviostorico