Un nuovo centro per Milano, capitale degli scambi
Il Collegio di Vigilanza di Fiera Milano, presieduto dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha dato il via libera alla riqualificazione del Polo Urbano di Fiera Milano. Si tratta di un intervento di riqualificazione urbanistica senza precedenti per metodologia, imponenza e qualità. Gli attuali padiglioni e uffici della Fiera occupano una superficie di circa 440.000 metri quadrati. Di questi, 180.000 metri quadrati(*) andranno a costituire il cosiddetto “polo urbano” che, con quello “esterno” in costruzione a Rho-Pero, darà al Paese il più grande sistema fieristico del mondo. I 260.000 mq dismessi verranno riqualificati attraverso una gara che selezionerà il miglior progetto di destinazione e di realizzazione (nonché le migliori garanzie di affidabilità della cordata acquirente) nell’ambito di precisi vincoli a tutela della qualità della vita e degli interessi cittadini. Di tali istanze il Collegio di Vigilanza e le singole istituzioni in esso rappresentate si fanno garanti. La trasformazione dell’area va oltre il recinto fieristico e comprende la riqualificazione del complesso scolastico di Gattamelata, del velodromo Vigorelli e interventi infrastrutturali per migliorare la viabilità nella zona. L’operazione rappresenta una grande opera di riqualificazione urbana e migliorerà la funzionalità del sistema Fiera, tenendo conto in particolare della diversa vocazione del polo urbano nel nuovo sistema fieristico integrato: se, infatti, il polo esterno sarà destinato alle manifestazioni cosiddette “pesanti”, il polo urbano sarà deputato ad accogliere le manifestazioni business to consumer. Le esigenze della città sono state al centro del progetto e della metodologia utilizzati: Fondazione Fiera Milano e Comune di Milano hanno condotto una serie di interviste con esponenti del mondo accademico, dell’impresa, dei servizi e dei media - svolte dallo stesso presidente della Fondazione, Luigi Roth, e dall’assessore allo Sviluppo del Territorio del Comune di Milano, Gianni Verga - dalle quali sono emerse le linee guida che rappresenteranno i parametri vincolanti della gara.
Il Collegio di Vigilanza si è fatto portavoce delle istanze cittadine, in particolare che:
- il nuovo quartiere continui a essere caratterizzato da una proficua pluralità di attività e residenza e sia insieme luogo di sperimentazione delle nuove tecnologie dell’abitare e del produrre;
- la Fiera continui a svolgere un ruolo centrale e catalizzatore del nuovo insediamento, verso il quale aprirà la sua porta principale;
- l’area possa ospitare altre funzioni di eccellenza - dalla nuova sede Rai a luoghi museali e polifunzionali, e che queste, come le attività del terziario e del commercio (rigorosamente di vicinato), possano insediarsi in un nuovo “centro” della città dove sia piacevole abitare, lavorare e sostare anche grazie alla rilevante presenza di aree verdi;
- in un’ottica di integrazione fra memoria e innovazione, il quartiere ricordi simbolicamente i Navigli, che per secoli hanno portato a Milano il fervore degli scambi e del lavoro, insieme al ritmo quieto dell’acqua;
- la nuova sistemazione urbanistica rappresenti una rivincita della vivibilità sul traffico che per anni ha penalizzato e soffocato quest’area della città.
Le linee guida dell’intervento
A partire da questo, l’intervento che sarà oggetto della gara internazionale prevede le seguenti linee guida:
- la stretta connessione tra il Polo Urbano e l’area di intervento;
- l’esclusione di attività produttive e artigianali che possano avere un impatto ambientale nocivo e di insediamenti della grande distribuzione commerciale, a favore dello sviluppo del commercio di vicinato e del terziario avanzato;
- la destinazione a verde di 130.000 mq dei 260.000 disponibili e la realizzazione di un nuovo parco urbano, piazze e aree pedonali;
- la realizzazione di parcheggi pubblici per un totale di circa 3.000 nuovi posti auto;
- il miglioramento della viabilità grazie all’attraversamento sotterraneo di Via Gattamelata e a un sistema di collegamento pubblico fra la stazione MM di Amendola e la FNM di Domodossola;
- il riassetto del campus scolastico di Via Gattamelata;
- la rifunzionalizzazione del velodromo Vigorelli.
L’indice massimo di edificabilità verrà definito con riferimento agli standard europei delle più recenti operazioni di riqualificazione urbana a cui lo stesso Comune di Milano si sta attenendo. Fissato questo “paletto”, la Fondazione lascerà ampia libertà ai concorrenti in fase di gara quanto al mix funzionale più adatto e alle funzioni speciali più attraenti e alla qualità progettuale complessiva. I raggruppamenti d’imprese interessati all’operazione saranno principalmente composti da istituzioni finanziari, società di project management, società di progettazione ambientale, urbanistica, architettonica ed edilizia, promotori immobiliari, società di costruzione, società di controllo del processo e della qualità, società di global service (gestione e manutenzione).
L’Accordo di Programma e la variante urbanistica
Dal punto di vista urbanistico, già l'Accordo del '94 aveva individuato la necessità di riqualificazione dell'area. Ora si tratta di dare una più compiuta risposta alle esigenze attuali attraverso anche una variante urbanistica, che comprenda un territorio più ampio.
I concorrenti e la gara
La gara internazionale (che partirà nella primavera del 2003 con il bando di prequalifica per titoli) porterà all’individuazione di un interlocutore unico - che potrà raggruppare una pluralità di imprese - che si farà carico dell’intero progetto di riqualificazione nonché dell’acquisto dell’area. L’esperienza del polo esterno incoraggia a perseguire questa strada. Il Collegio di Vigilanza potrà esprimere le sue indicazioni per una rapida condivisione ed per eventuali correzioni delle scelte del committente (Fondazione Fiera Milano) che si farà supportare da una commissione di esperti l’esame dei progetti. L’obiettivo è di concludere la gara con l’aggiudicazione del progetto vincitore nella primavera del 2004.