Partita da Fieramilano la tre giorni meneghina del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
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Rho, 5 dicembre 2007 - Tra gli impegni in Fiera l’incontro con la comunità economico-finanziaria lombarda, una visita sotto la vela, l’accensione dell’albero di Natale dell’Expo 2015
Rho, 5 dicembre 2007 - Ha preso il via dalla vela di Fieramilano, Rho, la tre giorni meneghina del Capo dello Stato Giorgio Napolitano, che è giunto a Rho alle 16.30 per novanta minuti densi d’impegni: la visita al nuovo quartiere della Fiera, l’inaugurazione di una targa commemorativa, l’incontro con la business community lombarda e l’accensione dell’albero di Natale dell’Expo 2015.
Ad accoglierlo, oltre a Luigi Roth, presidente di Fondazione Fiera Milano e a Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia, Enzo Lucchini, vice presidente del Consiglio regionale, Gianvalerio Lombardi, prefetto di Milano, Filippo Penati, presidente della Provincia di Milano, Letizia Moratti, sindaco di Milano, i sindaci di Pero e Rho, Luciano Maneggia e Roberto Zucchetti.
La visita è iniziata con una passeggiata sotto la vela, che ha permesso al presidente Napolitano di conoscere le caratteristiche dell’opera e le modalità utilizzate per la sua realizzazione. Il Presidente ha scoperto poi una targa commemorativa della giornata. La targa recita In ricordo della visita del Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano a Fiera Milano, Rho il 5 dicembre 2007, ed è affissa su uno dei pilastri lungo il corridoio che porta dalla vela al Centro Servizi di Fieramilano.
Quindi un incontro privato, che ha consentito al Presidente della Fondazione di illustrare la struttura del Gruppo Fiera Milano e il processo che ha portato alla trasformazione del sistema espositivo milanese, con la nascita del nuovo quartiere e la riqualificazione del quartiere storico. Al termine dell’incontro Roth ha consegnato al Presidente Napolitano la medaglia sulla quale è raffigurata la storica Palazzina degli Orafi, costruita nel 1923 e oggi sede di Fondazione Fiera Milano.
Oltre 1000 invitati hanno accolto l’ingresso di Giorgio Napolitano nella sala plenaria del centro Congressi di Fieramilano, dove si è svolto l’incontro con la business community lombarda. Sul palco si sono alternati gli interventi di Luigi Roth, Filippo Penati, Letizia Moratti, Enrico Decleva, rettore dell’Università statale di Milano, Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano, Diana Bracco, presidente di Assolombarda e Roberto Formigoni.
Da quasi un secolo la Fiera di Milano è una porta internazionale per gli scambi, un volano per le imprese italiane nel mondo – ha dichiarato nel suo saluto Luigi Roth. È un simbolo della produttività italiana, che nei momenti più bui della nostra storia non ha perso la capacità di fare incontrare il mondo, al di là delle barriere e delle differenze di culture, religioni, razze. Questo è il “potere” della Fiera, è la cultura degli scambi. Accanto al Comune, alla Provincia, alla Regione e alla Camera di Commercio, abbiamo lavorato per la candidatura di Milano a Expo 2015. Abbiamo ricevuto la visita degli ispettori BIE con orgoglio, perché possiamo vantare una delle più grandi e competitive infrastrutture fieristiche al mondo. La scorsa settimana ci siamo presentati a Bruxelles, al Parlamento Europeo, e la risposta che abbiamo avuto da una sala gremita di persone è stata sentita, calorosa. Perché Fiera Milano è conosciuta come un portavoce dell’Italia produttiva. Perché le imprese hanno bisogno di un sistema fieristico forte per essere più forti anche loro, per crescere, per avere contatti con il mondo e per “imparare” a muoversi nella globalizzazione.
Conclusi i lavori nella plenaria, i vertici delle istituzioni che compongono il Comitato promotore Expo 2015 (Luig Roth, Roberto Formigoni, Filippo Penati, Letizia Moratti e Carlo Sangalli) hanno accompagnato il Presidente Napolitano nell’atrio del Centro Congressi. Qui è stato acceso l’albero di Natale dell’Expo 2015, un abete alto oltre quindici metri addobbato da sfere decorate con le bandiere degli oltre centoquaranta Paesi che il prossimo 31 marzo decideranno chi organizzerà la manifestazione.