Anche la Fiat Torpedo 2800 di Fondazione Fiera Milano alle celebrazioni per i 90 anni della Milano Varese

L’autostrada venne progettata da Piero Puricelli che dal 1929 al 1942 fu Presidente della Fiera di Milano. Fu poi l’azienda dello stesso Puricelli a realizzare il nastro d’asfalto.

Milano, 17 settembre 2014 – La Fiat 2800 torpedo special del 1938 di proprietà dell’Archivio Storico di Fondazione Fiera Milano farà parte del corteo di auto storiche che domenica 21 settembre, partendo dalla sede della Regione Lombardia, percorrerà la Milano Varese per la celebrazioni dei 90 anni di vita dell’autostrada. L’opera venne progettata da Piero Puricelli, che  dal 1929 al 1942 fu Presidente della Fiera di Milano. Puricelli, titolare dell’impresa che realizzò l’A8, fu anche il progettista  dell’Autodromo di Monza.

La manifestazione di domenica 21 è organizzata dal Club Milanese Automotoveicoli d'Epoca

La 2800 venne prodotta dalla Fiat dal 1938 al 1944. Cinque vetture furono costruite in versione torpedo a 6 posti, vennero immatricolate dal ministero dell'Interno e divennero l'auto di rappresentanza sia dei gerarchi fascisti che, nel dopoguerra, dei primi Presidenti della Repubblica. Fu anche la vettura usata da re Vittorio Emanuele III durante la fuga da Roma alla volta di Pescara.

L’autovettura è una vera special: dopo la fine della guerra la Fiat, che aveva ancora alcuni telai della 2800 in azienda, decise di far allestire tre torpedo con una livrea più moderna, affidandole alla cura della carrozzeria torinese Ellena che cambiò completamente la carrozzeria rispetto all’originale. Nel 1948 vennero così immatricolati queste tre autovetture uniche, adibite per il trasporto di rappresentanza. Una di queste venne poi acquistata dall’Ente Fiera Milano e utilizzata proprio per accompagnare alla Fiera Campionaria capi di stato, ministri e tante altre personalità.

La presenza dell’automobile all’evento di domenica 21 ribadisce il percorso che Fondazione Fiera Milano intende avviare per il restauro completo del mezzo che, anche in previsione del prossimo Expo, riconsegnerà a tutti gli amanti del settore una vettura ancora più bella, elegante ed affidabile. Percorso già intrapreso con il ripristino estetico della vettura realizzato dalla Marietti Cars Garage di Pero (Mi), mentre per la parte meccanica sono intervenuti i tecnici della GT Service, sempre di Pero.

Nel 1938 la Fiat, per assecondare la voglia di "grandeur" del regime, produsse una lussuosa limousine di 2800 cm³, con sei posti, destinata negli anni ’40 a diventare l'auto ministeriale per eccellenza. Cinque esemplari, allestiti "Torpedo", furono consegnati al Quirinale. Uno fu assegnato nel 1939 a re Vittorio Emanuele III. Nel dopoguerra divenne la vettura della Presidenza della Repubblica.

L'auto fu costruita per le grandi parate dove la caratteristica fondamentale era la comodità: dietro, gli spazi sono enormi e le poltrone soffici e accoglienti. Il motore è silenzioso e la marcia costante e uniforme, senza strattoni.
Buoni i freni idraulici, docili e progressivi, ottime le sospensioni. La velocità è contenuta, 130 km/h, ma con questa torpedo anche i 100 sono un'esagerazione. Il lungo cofano rende difficili le manovre, anche le più semplici.

Sui suoi sedili trovarono posto personaggi che hanno fatto la storia. Tra questi Vittorio Emanuele III, Hitler, la principessa di Piemonte, Italo Balbo, Franco, De Nicola, Einaudi. Andò in pensione nel 1962 con Gronchi, poi fu data alla Filiale Fiat di Roma e infine venduta, arrivando ai nostri giorni praticamente integra, dopo una lunga serie di passaggi di mano. Nel 2003 e nel 2005 è stata utilizzata anche dall’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi durante le sue visite alla restaurata Palazzina degli Orafi, sede di Fondazione Fiera Milano, e a Fieramilano, Rho.

Proveniente dal piccolo lotto di Fiat "2800 Torpedo" fatte costruire nel 1939 dal Ministero degli Interni, venne immatricolata il 21 ottobre di quell’anno.
Dopo un breve servizio presso la contessa Calvi di Bergolo, fu portata a Villa Savoia, per le esigenze del re Vittorio Emanuele III e della regina Elena; in seguito traslocò presso la principessa di Pistoia per essere poi ritirata dal Comando della città aperta di Roma. Nel dopoguerra, privata delle ruote di scorta sulle fiancate, tornò al Quirinale al servizio della presidenza della Repubblica.

Questa vettura fu una "creatura" del ventennio, che impose alla Fiat di costruire un modello degno del suo regime, imponente come le Mercedes. Appena 620 gli autotelai costruiti tra il 1938 (anno di presentazione) e il 1944. Di questi ben un terzo fu utilizzato come "CMC" militari.

Cinque ebbero invece un allestimento "tutto aperto", destinati ad una funzione esclusivamente da parata. Il passo di 3200 mm le conferisce una grande abitabilità e la calandra è di chiara ispirazione americana.

 

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