Saluto del Presidente di Fondazione Fiera Milano Enrico Pazzali In occasione della visita del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella

5 settembre 2021 Inaugurazione SUPERSALONE 2021 Fieramilano, Rho

Signor Presidente
Gentili Autorità
Gentili Signore e Signori
Buongiorno e grazie di essere qui

Chi mi ha preceduto ha già chiarito molto bene il senso di questa giornata, sia nella prospettiva istituzionale, con gli interventi del Sindaco Sala e del Presidente Fontana, sia sul versante del nostro mondo fieristico.

Spero quindi di non tornare su temi già svolti.

E’ di tutta evidenza l’importanza di questa ripartenza per noi che siamo qui oggi ma, direi, per il nostro Paese, considerando il ruolo che da oltre un secolo ricopre la Fiera di Milano per il sistema economico nazionale.

Oggi qui io rappresento l’azionista di Fiera Milano.  

Quindi il custode del suo valore, che è un valore di tutta la nostra comunità.

Valore che però non può essere inteso nella sola valutazione di tipo economico, poiché sarebbe riduttivo ed anche miope pensarla in quei termini.

La Fiera di Milano infatti è storia viva, passata e futura, della nostra città, della nostra regione, del nostro Paese.

È storia di lavoro innanzitutto, perché qui da cento e più anni donne e uomini si impegnano allo spasimo per fare le cose al meglio.

 

È storia di civiltà e progresso, perché da qui sono passate tutte le grandi trasformazioni del tempo che abbiamo alle spalle e sempre da qui troveranno forma di espressione tutti i protagonisti del tempo che abbiamo davanti.

Ma è anche, o forse innanzitutto, storia di cultura e conoscenza, perché qui si sono condensate le migliori competenze nei settori più diversi e grandi innovazioni, rendendo ogni appuntamento capace di diffondere sapere ed innovazione in modo efficace e virtuoso.

Abbiamo raccolto questa storia di successo, unica ma ripetibile, in un volume sul Centenario della Fiera di Milano che ci onoriamo di donarle, Signor Presidente.


Però, Signor Presidente, amiche ed amici, oggi non siamo qui per farci dei complimenti, questa non è occasione di pura formalità.


Oggi qui si riparte con emozione e grandissimo impegno di tutti ma senza dimenticare che abbiamo alle spalle momenti drammatici e che stiamo vivendo un’emergenza tutt’altro che conclusa.

Allora dobbiamo dirci la verità, anche se può far male riportarla davanti agli occhi.

Il settore fieristico ha conosciuto un calo del fatturato del 70 %, numero che non sarà facile recuperare in tempi brevi. Gli aiuti sono arrivati ma altri, e di questo ringraziamo il Governo Draghi. Ora tocca a noi!

Nel pieno della prima ondata della pandemia abbiamo deciso di interpretare il nostro ruolo di servizio alla comunità mettendo tutta la nostra capacità operativa a disposizione dello sforzo nazionale di contrasto al virus.

Ancora oggi e per chissà quanto tempo,  Signor Presidente, avremo ancora negli occhi, nelle orecchie ma soprattutto nel cuore, le belle parole che ci ha inviato in occasione del nostro Centenario, il 12 aprile 2020.

Erano giorni in cui ogni nostro pensiero, ogni nostro sforzo, erano dedicati all’Ospedale della Fiera. Ma non eravamo certamente soli; avevamo al nostro fianco in primis le Istituzioni che ci hanno sempre fornito il massimo supporto. Ed eravamo supportati dal cuore popolare, grazie alle migliaia di cittadini e imprese che con somme piccole e grandi ci hanno permesso di realizzare quanto intendevamo fare.

E lo abbiamo fatto.

Abbiamo così creato un formidabile ospedale Covid e poi due centri vaccinali, strutture che hanno fatto la loro parte nell’aiutare Milano e la Lombardia a contrastare l’emergenza.

Il sistema Fiera Milano è forte ed è innovazione e l’emergenza attraversata ci ha resi ancor più consapevoli di questo.

Ho visto con i miei occhi ingegneri, progettisti, tecnici di ogni specialità, donne e uomini delle nostre società e dei nostri fornitori lavorare con le lacrime agli occhi e l’angoscia di fare in fretta perché, lo ricordo a tutti, nella primavera dello scorso anno da queste parti la situazione era drammatica.


Ebbene quelle donne e quegli uomini non hanno mai alzato la testa, hanno lavorato come se niente fosse fino a sera tardi con la paura nel cuore e l’ansia costante di ricevere un messaggio drammatico sul cellulare.

Così come abbiamo visto medici, infermieri, tecnici e volontari lavorare senza badare alle lancette dell’orologio, crollare esanimi sulle proprie scrivanie dopo turni di 18, 20 ore in corsia. Tutte persone delle quali vorremmo non ci si dimenticasse, come ahimè purtroppo spesso accade finita l’emergenza.

Allora io dico che oggi è innanzitutto la loro festa, perché loro sono gli eroi, silenziosi ed operosi, di questa nostra ripartenza.

Noi, tutti insieme, amiamo il nostro lavoro, signore Presidente.

Il futuro è la dimensione in cui ci piace operare, su cui ci piace progettare.

Un futuro che da oggi ricominciamo a creare.
Come facciamo da 101 anni. Come faremo sempre.

Evviva il Supersalone
Evviva la Fiera di Milano
Evviva il nostro Presiden