RAPPORTO CONGRESSI ED EVENTI 2022

I dati aggregati a livello di nazione mostrano una concentrazione di eventi nei primi 15 Paesi pari all’89,8% di quelli stimati sul totale dei 39 Paesi analizzati (tabella 2.4 e figura 13): la Francia si colloca al primo posto con il 17% dei 1.110 eventi stimati complessivamente, seguita da Italia (12,9%), Spagna (11,9%), Regno Unito (10,5%) e Germania (9%). Il numero di eventi registra un’elevata riduzione rispetto al livello pre-pandemia soprattutto in Austria e Svezia (-71,3% rispetto al 2019), in Germania (-68,7%) e nei Paesi Bassi (-66,1%). A livello di Paese possono essere identificati i seguenti principali fattori che hanno influito in modo congiunto sulla percentuale di eventi realizzati in presenza o in formato ibrido sul totale previsto di eventi: • le restrizioni imposte allo svolgimento dei meeting in presenza per contrastare la diffusione del Covid-19, che hanno avuto un’articolazione differente nelle diverse nazioni europee, con Spagna15, Portogallo e Polonia che sono state le prime a riaprire, mentre Danimarca e Svezia sono state le ultime in settembre; da notare inoltre che in alcune nazioni, come per esempio Austria e Belgio, nuove importanti limitazioni sono state introdotte già a novembre per il riacuirsi dei casi di Covid-19; • la propensione alla concentrazione degli eventi nel primo quadrimestre dell’anno, che nel 2019 aveva riguardato, in misura superiore a quella media europea, nazioni come Austria, Repubblica Ceca, Irlanda, Svezia e Germania; • la percentuale degli eventi a carattere internazionale sul totale, maggiormente penalizzati durante il periodo della pandemia dalle restrizioni agli spostamenti tra Paesi, che risulta tradizionalmente molto alta, per esempio, in Austria, in Repubblica Ceca e nei Paesi Bassi16; • la percentuale degli eventi attinenti alle nuove tecnologie e al mondo digitale sul totale, che hanno trovato più naturale il passaggio alla realizzazione in formato virtuale; nel 2019 tale percentuale era, per esempio, risultata maggiore di quella media europea nei Paesi nordici, nei Paesi Bassi e in Turchia. - 15. Secondo i Convention Bureau spagnoli una prima ripresa del settore avverrà nella seconda metà del 2022, quando il 68% di essi prevede di superare i 100 eventi annui ospitati (contro il 46% del 2021 e il 78,5% del 2019). In termini di partecipanti secondo uno studio dello Spain Convention Bureau se la situazione rimarrà stabile si potrà raggiungere i livelli del 2019 intorno al secondo e terzo trimestre del 2024. Cfr. SPAIN CONVENTION BUREAU, Estrategia de Reactivación de la Industria de Reuniones, Diciembre 2021. 16. Secondo lo studio condotto da Tourism Economics per la Strategic Alliance of the National Convention Bureaux of Europe, i Paesi Bassi essendo più orientati agli eventi internazionali rispetto alla media europea, vedranno una ripresa post-pandemia inizialmente più lenta rispetto alla media europea, con un ritorno al livello di partecipanti del 2019 non prima del 2024/2025. Cfr. STRATEGIC ALLIANCE OF THE NATIONAL CONVENTION BUREAUX OF EUROPE, The Impact of Coronavirus on the Dutch Convention Sector, June 2021. Tabella 2.4 La distribuzione nei primi 15 Paesi degli eventi realizzati in presenza o in formato ibrido con almeno 1.000 partecipanti stimati Classe di eventi N. di eventi % % cumulata Var % 2021/19 Francia 189 17,0% 17,0% -48,7% Italia 144 12,9% 29,9% -52,6% Spagna 132 11,9% 41,8% -49,2% Regno Unito 117 10,5% 52,3% -49,7% Germania 100 9,0% 61,3% -68,7% Russia 48 4,3% 65,6% -30,7% Polonia 44 4,0% 69,6% -49,9% Paesi Bassi 43 3,9% 73,5% -66,1% Svizzera 38 3,4% 76,9% -64,1% Portogallo 33 2,9% 79,8% -54,0% Austria 31 2,8% 82,6% -71,3% Grecia 26 2,4% 85,0% -24,9% Repubblica Ceca 19 1,7% 86,7% -64,8% Svezia 19 1,7% 88,4% -71,3% Turchia 16 1,5% 89,9% -65,4% Rapporto 2022 25

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